Sin dalle prime note, suonate esclusivamente in acustico, la “pasta” sonora e la risonanza confermano il carattere unico del basso acustico Borghino Saviola. Lo strumento è sorprendentemente comodo e bilanciato sia a tracolla (grazie a un posizionamento ben calibrato dei piroli reggi-tracolla) sia suonandolo da seduti.
È importante specificare che il timbro varia parecchio in funzione del punto dove vengono pizzicate le corde: in prossimità del manico si ottiene una sonorità molto morbida, sinuosa e carica di basse frequenze (adatta in particolar modo a suonare brani lenti o per eseguire linee walkin’ bass), mentre suonando verso il ponte la timbrica si fa più veemente, mediosa e definita, ma sempre con quell’alone magico tipico degli strumenti acustici. Utilissimo in questi casi è il traversino poggia-pollice in ebano.
La tastiera è uniforme e la mano sinistra scorre in maniera assolutamente fluida sul manico: raggiungere le posizioni più alte non comporta alcuno sforzo. Suonando da amplificato il timbro dello strumento è caldo e nitido. Non c’è nulla da eccepire sul trasduttore Schertler Lydia Bass, che possiede tutte le caratteristiche necessarie: corpo, headroom, un giusto attacco e una risposta totalmente naturale. I controlli? Semplicissimi: volume, bassi e acuti sempre a portata di mano, sulla fascia superiore in corrispondenza della piccola buca.
Le basse frequenze sono belle rotonde: provate a tal proposito a enfatizzarle leggermente e poi a suonare qualche linea di basso essenziale utilizzando il “palm-muting”.
Il sound-port si è rivelato utilissimo come “monitor naturale” aggiuntivo poichè aiuta moltissimo ad avere un riferimento in più, specie in contesti live difficili da gestire.
In sintesi il basso acustico Borghino Saviola è uno strumento maturo, di quelli che chiedono sempre il massimo a chi lo suona.
Il basso acustico Borghino Saviola conferma che la nostra liuteria, quando affidata a persone esperte e appassionate, produce risultati eccellenti. Questo strumento rappresenta un progetto ambizioso, nato da un lunga e articolata sperimentazione, concretizzatosi in uno strumento unico e con soluzioni innovative pensate per una sola cosa... la Musica!
Uno strumento di classe superiore, che riproduce fedelmente il suono anche in veste elettrificata, con l'aggiunta di elementi innovativi.Massimo Saviola venne da me con il suo basso acustico abituale (un Warwick Alien, ndr) dicendomi che, nonostante si trovasse molto bene, voleva qualcosa che si avvicinasse il più possibile al suono del contrabbasso. In poche parole desiderava uno strumento con un attacco diverso, meno sustain e caratterizzato da una timbrica più profonda, a prescindere dall’amplificazione accesa o spenta. Iniziai dunque a lavorare su questo progetto basandomi sulle esigenze di Massimo e, parallelamente, mi occupai del discorso amplificazione. Ho iniziato da un anno a collaborare con l’azienda svizzera Schertler (di cui sono installatore uffuciale): i loro prodotti sono il top nell’amplificazione di strumenti acustici in quanto sono in grado di trasmettere una timbrica assolutamente naturale e pulita. Ho concepito il piano armonico prendendo spunto dalla tavola bombata del contrabbasso, dunque con le corde ancorate non al ponticello (cosa che conferisce una trazione costante sulla tavola) bensì ad una cordiera: in tal modo la tavola è meno sollecitata in stato di riposo ma molto di più quando le corde vengono pizzicate. La catenatura del piano armonico è anch’essa particolare: è concepita per sopportare una certa pressione verticale delle corde sulla tavola stessa e anche abbastanza elastica per vibrare senza problemi di feedback. Tuttavia, essendoci molte incognite nella realizzazione di uno strumento simile, ho studiato il ponticello e la cordiera in modo da avere tre modalità per agganciare le corde: sulla cordiera (tipica del contrabbasso), sulla cordiera passanti sotto allositi alloggi del ponticello o direttamente sul ponticello stesso (come la maggior parte dei bassi acustici). Ovviamente è possibile sperimentare queste tre modalità su ogni singola corda.
Io intendo portare avanti la mia professione concentrandomi su strumenti unici realizzati ad hoc per ogni singolo cliente. Il liutaio è per definizione un artigiano che non può fare concorrenza all’industria degli strumenti musicali per mancanza di mezzi (parlo di investimenti su macchinari e risorse umane); al di là di questo aspetto l’essenza del nostro lavoro è proprio il saper interpretare al meglio ogni singola richiesta di un cliente per poi incanalarla nel progettare e realizzare il suo strumento ideale.
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